Fino a quando gli schermi dei radar non si illumineranno di allarmi colorati, l'allerta si alza a parole, la sfida diventa a chi ha minacciato per primo costringendo l'avversario a ritirarsi. O almeno in piccola parte, come hanno deciso gli americani dando l'ordine di «evacuazione ordinata» da alcune sedi diplomatiche in Medio Oriente e per i famigliari dei militari. Così da Teheran proclamano che la «partenza» del nemico dalla regione «non è un segnale di minaccia ma una reazione alle nostre minacce». Mentre l'ipotesi su cui speculano i giornali e le televisioni statunitensi è che l'allarme sia stato innalzato perché l'intelligence è convinta di un possibile attacco israeliano contro i centri nucleari iraniani. «Nei prossimi giorni», dicono le fonti alla emittente Cbs e al quotidiano New York Times. PUBBLICITÀ Da qui al fine settimana, quando domenica i negoziatori inviati da Donald Trump e gli emissari degli ayatollah devono incontrarsi in Oman per un altro tentativo di raggiungere un accordo. Il presidente ha ammesso di «essere «essere sempre meno fiducioso che Teheran possa accettare di rinunciare all’arricchimento dell’uranio» e così conferma un funzionario iraniano all'agenzia Reuters: «Non siamo disposti a un compresso su questo punto». Aggiunge: «Siamo stati informati da un Paese amico di un possibile attacco». E minaccia di rispondere al raid israeliano «con il lancio immediato di missili balistici», nel mirino anche le basi americane nella regione. Le ultime notizie sulla guerra a Gaza, in diretta L'Agenzia atomica della Nazioni Unite (Aiea) avverte che Teheran «possiede abbastanza uranio impoverito per armare dieci testate ma ha bisogno di tempo per poterle realizzare»: proprio nella mattinata di oggi ha dunque dichiarato che l'Iran «non rispetta gli obblighi». Teheran ha replicato definendo «politicamente motivata» la posizione dell'Aiea, promettendo di aumentare ulteriormente l'arricchimento, e annunciando il via ad esercitazioni militari per «aumentare le capacità di difesa e deterrenza», focalizzandosi sui «movimenti nemici». Il ministro degli Esteri israeliano ha esortato il mondo a «rispondere con decisione» all'inadempienza iraniana, che minaccia «il regime globale di non proliferazione e rappresenta una minaccia imminente alla sicurezza e alla stabilità regionale e internazionale». Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano, considera fermare il programma nucleare degli ayatollah come la missione esistenziale. Ma ieri ha passato la giornata in parlamento impegnato in un'altra battaglia per la sopravvivenza, quella politica di capo di governo più longevo nella Storia di Israele. Nella notte la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni non è passata, resta per lui il problema di trovare una soluzione che accontenti gli alleati ultraortodossi nella coalizione: vogliono una legge che sancisca l'esenzione per gli studenti delle scuole rabbiniche – già esistente di fatto – dal servizio militare obbligatorio. Anche parte del Likud, il suo partito, si oppone al favoritismo totale mente il resto degli israeliani è impegnato nella guerra più lunga dai tempi dell'indipendenza: l'invasione di Gaza, ordinata dopo i massacri del 7 ottobre 2023 perpetrati da Hamas, richiede sempre più effettivi. E l'Iran potrebbe diventare un altro fronte ancora più complesso.
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Quiz sulla Tensione in Medio Oriente

1. Qual è stata la reazione degli Stati Uniti alle minacce percepite in Medio Oriente?

  • Hanno ordinato un'evacuazione ordinata da alcune sedi diplomatiche.
  • Hanno inviato truppe aggiuntive nella regione.
  • Hanno imposto sanzioni economiche immediate.
  • Hanno avviato negoziati diretti con l'Iran.

2. Qual è la posizione dell'Iran riguardo all'arricchimento dell'uranio?

  • Sono disposti a rinunciare all'arricchimento.
  • Non sono disposti a un compromesso su questo punto.
  • Hanno già cessato l'arricchimento dell'uranio.
  • Hanno accettato di ridurre l'arricchimento.

3. Quale paese è sospettato di pianificare un attacco contro i centri nucleari iraniani?

  • Stati Uniti
  • Israele
  • Arabia Saudita
  • Russia

4. Qual è la missione esistenziale del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu?

  • Fermare il programma nucleare degli ayatollah.
  • Espandere i confini di Israele.
  • Raggiungere un accordo di pace con l'Iran.
  • Rafforzare le relazioni con gli Stati Uniti.

5. Qual è stata la risposta dell'Iran alle dichiarazioni dell'Agenzia atomica delle Nazioni Unite?

  • Hanno accettato di rispettare gli obblighi.
  • Hanno definito la posizione dell'Aiea come politicamente motivata.
  • Hanno ridotto l'arricchimento dell'uranio.
  • Hanno chiesto un incontro urgente con l'Aiea.